Semi da coltivare

Lorenza Corti – Building Uniqueness – 2001

In questa pagina condivido ciò che mi ha ispirato, persuaso, nutrito, cambiato.

Cyclamen – Milano – Aprile 2024

Black on Maroon – Mark Rothko

Paris – Louis Vuitton Foundation – marzo 2024

È un paradosso atroce e feroce che chiunque ha vissuto un lutto conosce bene: ciò che si è amato è scomparso, ma la sua assenza, quel vuoto, è talmente enorme da riempire ogni cosa, si trasforma in un’inquietante presenza capace di colmare ogni aspetto del mondo nuovo che ci troviamo improvvisamente intorno. I meccanismi sono molteplici: nostalgia, rimpianto, ricordo, o in casi più intensi allucinazioni, voci, visioni. Il risultato è sempre lo stesso, il tempo si ferma, tutto si blocca, non è consentito alcun movimento o trasformazione perché ci si rifiuta di riconoscere appieno la separazione da ciò che si è perduto.

Thomas, G. (2023). Storia del vuoto. Edizioni Clichy. P.63

L’uovo di Constantin Brancusi

Centre Pompidou – Paris – Marzo 2024

I went looking for my dreams outside of myself and discovered, it’s not what the world holds for you, it’s what you bring to it.

Anne Shirley Cuthbert

Niente acqua, niente luna

Quando la monaca Chiyono studiava lo Zen con Bukko di Engaku, per molto tempo non riuscì a raggiungere i frutti della meditazione. Finalmente in una notte di luna, stava portando dell’acqua in un vecchio secchio tenuto insieme con una cordicella di bambù. Il bambù si ruppe e il fondo del secchio cadde e in quel momento Chiyono fu liberata!

Per commemorare l’evento scrisse una poesia:

In questo modo e in quello
cercai di salvare
il vecchio secchio
Poiché la corda di bambù era logora
e stava per rompersi
E poi tutt’a un tratto il fondo si staccò e
cadde
Niente più acqua nel secchio!
Niente più luna nell’acqua!

Senzaki, N., & Reps, P. (1973). 101 storie zen. Adelphi. P. 45.

Avrei voluto mettermi a piangere forte ma non potevo. Non avevo più l’età per versare lacrime, avevo fatto troppe esperienze. In questo mondo esiste un tipo di tristezza che non ti permette di versare lacrime. È una di quelle cose che non si può spiegare a nessuno e, anche se si potesse, nessuno la capirebbe. E questa tristezza, senza cambiare forma, si accumula silenziosamente nel tuo cuore come neve durante una notte senza vento.

Haruki, M. (2012). La fine del mondo e il paese delle meraviglie. Giulio Einaudi Editore.

L’insegnamento trasformativo. Le basi teoriche e un’esperienza sul campo – 6 marzo 2024

Quando si risvegliò dopo parecchie ore, fu come se dieci anni fossero trascorsi: udì il lieve sussurrare dell’acqua, e non sapeva dove fosse, né chi l’avesse portato qui; schiuse gli occhi, guardò con meraviglia gli alberi e in cielo sulla propria testa, e si ricordò dove fosse, e come fosse venuto qui. Ma gli occorse per questo un certo tempo, e il passato gli apparve come avvolto in un velo, infinitamente lontano, infinitamente superato, infinitamente indifferente. Sapeva solo di aver abbandonato la propria vita di un tempo ….., sapeva solo che, pieno di disgusto e di miseria, aveva perfino voluto far getto della vita, ma che lungo un fiume, sotto un albero di cocco, era ritornato in sé, con la sacra parola Om sulla labbra, poi s’era assopito e ora, risvegliato, guardava il mondo come un uomo nuovo.”

Hesse, H. (2012). Siddhartha. Adelphi. P.118

Shitao (Zhu Ruoji) (1642–1707)

Nel complesso dunque si può dire che il vuoto è presente nella pittura sumie: 1) come elemento quasi a sé stante, come sfondo omogeneo dal quale emergono con diverse intensità i diversi tratti; 2) come elemento che circola tra i diversi tratti distinguendone i limiti, ma anche condizionando la composizione delle loro forme; 3) come elemento che circonda dentro i singoli tratti. La presenza attiva di questi tre fondamentali modi di essere del vuoto é in definitiva un ulteriore conferma della capacità del vuoto di rappresentare sensibilmente: a) la struttura non sostanziale ma relazionale delle cose del mondo e della mente (anattā ), b) la struttura temporale, ossia permanente (anicca) di ogni realtà oggettiva e soggettiva.”

Pasqualotto, G. (1992). Estetica del vuoto: Arte e meditazione nelle culture d’Oriente. Marsilio. p.104.

L’emancipazione ha un costo.

Cristiana de Gaudio – 15 febbraio 2024

Marina Arlotta – January 2024

Il nulla del buddhismo zen è vuoto anche nel senso che non si rigonfia in se stesso, né si effonde e ribolle, e non possiede la pienezza del se stesso, la ricolma interiorità che nella sua sovrabbondanza si riversa poi all’esterno.”
 
Han, B.C. (2018). Filosofia del buddhismo zen. Nottetempo.
Nel deserto il suo silenzio ampio, orizzontale, dà però una speranza di incontro con “l’altro”. A differenza del silenzio verticale della montagna che restringe la strada verso l’alto, la strada che si apre nel deserto è immensa, abbraccia confini amplissimi entro i quali tante storie si accomunano. Il silenzio del deserto offre una via di fuga sostenuta dalla speranza di raggiungere un dopo, offre a tutti la possibilità di tracciare le proprie rotte che prima o poi il destino fa incrociare, dando sì la sensazione di solitudine, ma una solitudine in un silenzio condiviso. Al contrario della montagna, della verticalità, che precludono un andare e tornare, l’orizzontalità del deserto richiama di più il verbo attraversare.
 
Brunello, M. (2014). Silenzio. Il mulino.

Kōji Yakusho in Perfect Days di Wim Wenders – January 2024

Con Ajahn Chandapalo nella biblioteca del Monastero Santacittarama. – Dicembre 2023.

Ironica    Energica    Determinata    Creativa    Empatica    Curiosa

Aggettivi – Natale 2023

Vi sono realtà che non si possono far comprendere a quelli che non le portano già in sé.”

Marcel Proust (1987). L’indifferente. Enaudi p.39

Yvonne Miaoulis from New Jersey – December 2023

Può sembrare molto arido ma dobbiamo lasciare andare il bisogno di ispirazione fino a essere disperati. Dobbiamo imparare ad accettare il vuoto, il silenzio, la cessazione, la solitudine, la mancanza di calore, e a non chiedere amore e gentilezza. Dobbiamo aprirci al silenzio e contemplarlo imparando da esso, invece di fuggirne per cercare una madre amorosa o un padre fidato.

A questo punto, un modo in cui potete vedere questa vita spirituale e quello di una crescita dell’essere verso quella maturità in cui non si indugia più nel calore dell’infanzia o dell’adolescenza, né nei piaceri del mondo.

Sumedho, A. (1994). Così come è. Astrolabio Ubaldini. P.127.

Si deve tener presente che assimilo il sé ai sentimenti e alla percezione del corpo. Si capisce meglio il rapporto tra narcisismo e mancanza del senso di sè se si pensa il narcisismo come egotismo, come un’organizzazione in termini di immagine e non di sentimento.”

Lowen, A. (2013). Il narcisismo. L’identità rinnegata. Feltrinelli. p.23

Di qua e di là,
il cuore, come il pascolo,
fa accadere tutto.

Matsuo Bashō

Il gelsomino dietro casa è completamente sciupato dalla pioggia e dalle tempeste di questi ultimi giorni, i suoi fiori bianchi galleggiano qua e là sulle pozzanghere scure e melmose che si sono formate sul tetto basso del garage. Ma da qualche parte dentro di me esso continua a fiorire indisturbato, esuberante e tenero come sempre, e spande il suo profumo tutto intorno alla tua casa, mio Dio. Vedi come ti tratto bene. Non ti porto soltanto le mie lacrime e le mie paure, ma ti porto perfino, in questa domenica mattina grigio e tempestosa, un gelsomino profumato. Ti porterò tutti i fiori che incontro sul mio cammino, e sono veramente tanti. Voglio che tu stia bene con me. E tanto per fare un esempio: se io mi trovassi rinchiusa in una cella stretta e vedessi passare una nuvola davanti a una piccola inferriata, allora ti porterei quella nuvola, mio Dio, sempre che ne abbia ancora la forza. Non posso garantirti niente a priori, ma le mie intenzioni sono ottime, lo vedi bene.

Hillesum, E. (1996). Diario 1941-1943. Adelphi.

Lasciarsi con congedo semina il silenzio. Aiutami a tacere i silenzi che colgono la luce.

Nel percorso con Cristina Fabriani – Ottobre 2023

Michele Guido rjb_m_17.02.12_01.01 _encephalartos horridus – 2012/2014 @courtesy Galleria Lia Rumma

L’amore matura in equanimità
when we speak about loving kindness as a radical acceptance or this quality of equanimity, saying “in this moment it is exactly this way”…,it’s very important to understand that acceptance does not mean approval, just because you love something it doesn’t mean that you like it. …. you can love something and not like it.

Ajahn Amaro in “Dolore, gentilezza amorevole e saggezza”, Convengo Meditazione Buddhista e neuroscienze – 2018

Between stimulus and response there is a space. The space is our power to choose our response. In our response lies our growth and our freedom.”

Frankl, V. E. (1992). Man’s Search for Meaning: An Introduction to Logotherapy. Beacon Press.

Never forget:
we walk on hell,
gazing at flowers.

Kobayashi Issa (1763 – 1828)

In our culture, we often have trouble distinguishing selflessness from submission, but they are very different things.

Epstein, M. (2022). The Zen of Therapy: Uncovering a Hidden Kindness in Life. Penguin.

… vorrei chiedermi, è possibile vivere senza preoccuparsi di essere miti ed essere saggi, …? Sì, è possibile, ma allora la nostra vita smarrisce l’interiorità e la dignità, la comprensione e l’accoglienza del dolore e della sofferenza, la coscienza dei doveri e dei limiti, che dovrebbero essere sempre in noi.

Borgna, E. (2023). Mitezza. Einaudi.

Per i fenomenologi le forme sono del più grande interesse, mentre i contenuti appaiono sempre casuali.

Karl Jaspers (1964).

Jaspers, K. (2000). Psicopatologia generale. Il Pensiero Scientifico.

Λειψοί

Agosto 2023

Elegia funebre – 17 luglio 2023

Canzone composta da Davide De Candia e Aldo Fioretti per l’evento finale del corso di Elettrotecnica del 2023.

…Angry coercive behavior, acting in the service of an affectional bond, is not uncommon. It is seen when a mother, whose child has foolishly run across the road, berates and punishes him with an anger born of fear.
John Bowlby, 1973

Sorellanza

Sisterhood. Luglio 2023

Sorellanza

Laura Loparco (Amica) a Santacittarama. Giugno 2023

Salve prof, vorrei darle anche un report personale sull’esperienza di gruppo. A distanza di quasi un mese posso dire che è stata un’esperienza bellissima. Mi ha fatto cambiare ottica su tante cose. Ho compreso che non tutto si può ottenere subito, che c’è bisogno di sacrificio. Ho imparato ad abbassare le aspettative, perché le ho sempre avute molto alte e questo mi ha portato sempre a un senso di delusione anche quando ho ottenuto piccole vittorie. Mi sono sentito in uno spazio di non-giudizio ed è stato particolarmente piacevole poiché io ho sempre avuto molte sfaccettature anche opposte tra loro nella mia “personalità”. Agli altri mi mostro sempre in maniera diversa per non risultare pesante come quando sono da solo e penso ininterrottamente. Ho compreso però che non sono né pesante né leggero, che non esiste una mia vera natura. Spesso mi sentivo deluso da me stesso, ad esempio quando mi lasciavo andare a cose più leggere e superficiali sentivo una voce bacchettona su di me che mi diceva che stavo tradendo la mia natura di persona riflessiva e pesante. Adesso ho compreso che non esiste un vero me, che non posso descrivermi in maniera cristallizzata e che l’importante è vivere con consapevolezza, senza lasciarmi andare passivamente come ho fatto spesso. Naturalmente questo discorso vale anche per lo studio. Ovviamente c’è ancora tanta strada da fare, ma già partire da questi presupposti per me è una piccola vittoria. Grazie mille prof, non mi aspettavo ad inizio corso che il mel potesse avere questo potere.❤️”

Aldo – Dicembre 2022

Non si elimina l’incertezza, si negozia con essa.” p.35.

I genitori e gli educatori hanno ragione di insegnare la cortesia, hanno torto a imporla come obbligo sociale. Bisogna insegnarla come necessità umana di riconoscimento dell’altro.” p.51.

Edgar Morin (2015). Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione. Cortina Raffaello.

Ora dico: ‘Dopo l’essere, il fare e l’essere fatto. Ma prima di tutto, l’essere.’ ” p.143.

Nel corso dello sviluppo emozionale dell’individuo viene raggiunto uno stadio nel quale si può dire che l’individuo diventa una unità. Nei miei termini, questo è lo stadio dell’”Io sono” e (in qualsiasi modo la chiamiamo) questa fase è significativa a ragione del bisogno dell’individuo di arrivare all’essere (corsivo) prima del fare (corsivo). “Io sono” deve precedere l’”Io faccio”, altrimenti “Io faccio” non ha significato per l’individuo.” p.213.

Donald Winnicott (2019). Gioco e realtà. Armando Editore. Titolo originale e data pubblicazione: Playing and Reality, 1971.

Uddissanādhiṭṭhāna Gāthā – The ‘Verses for Dedicating Merit’ is a chant that, as the name implies, is chanted at the end of meritorious actions to share the Goodness that one has done with others. During the chant, one wishes that one’s good acts reach and benefit other beings, such as one’s parents and teachers and ultimately to all beings without exception. By generating these intentions and feelings, the heart is expanded in a limitless way.

Luca Ghigliotti

Gennaio 2023

Ognuno dei cambiamenti imposti a un organismo nel corso della vita è stato accolto dalle pulsioni organiche conservatrici e preservato per essere successivamente ripetuto; queste pulsioni suscitano così necessariamente la falsa impressione di essere forze inclini al mutamento e al progresso, mentre invece cercano semplicemente di raggiungere una meta antica seguendo vie ora vecchie ora nuove. Si potrebbe anche indicare questo fine ultimo degli sforzi di tutto ciò che è organico. Sarebbe in contraddizione con la natura conservatrice delle pulsioni se il fine dell’esistenza fosse il raggiungimento di uno stato mai attinto prima. Al contrario, si deve trattare di una situazione antica, di partenza, che l’essere vivente abbandonò e a cui cerca di ritornare, al termine di tutte le tortuose vie del suo sviluppo. Se possiamo considerare come un fatto sperimentale assolutamente certo e senza eccezioni che ogni essere vivente muore (ritorna allo stato inorganico) per motivi interni, ebbene, allora possiamo dire che la meta di tutto ciò che è vivo è la morte,  e, considerando le cose a ritroso, che gli esseri privi di vita sono esistiti prima di quelli viventi.

Sigmund Freud (1975). Al di là del principio del piacere (1920). Bollati Boringhieri. p. 62. Titolo originale e data pubblicazione: Jenseits des Lustprinzips, 1920.

The Kindergarten Teacher – 2014 – di Navad Lapid

Jacques Lacan – Seminario X
La vita viene alla vita nell’abbandono assoluto.”

Dicembre 2022

Lovely (Piano Arrangement) – The theorist (Henderson Nguyen)

Dicembre 2022

Voglio dire che non siete obbligati ad avere una reazione di fronte a tutto ciò che vi propone un insegnante o chi per lui.” (p. 266)

Non bisogna mica rispondere a tutti gli stimoli. Se il Valzer di papà vi lascia indifferenti, pace.” (p.268)

McCourt, F. (2014). Ehi, prof! Adelphi Edizioni. – Dicembre 2022

To view things, you have to look. And you have to know how to look.”

Lisa Randall (Randall, L. (2017). Dark Matter and the Dinosaurs: The Astounding Interconnectedness of the Universe. Random House. p. 14) – agosto 2022

Λειψοί

Agosto 2022

Ero rimasta nell’oscurità, senza aiuto, nessuno aveva compreso lo sforzo, a volte tragico, per sollevarmi, per sorreggermi, in questo lavoro umano, arduo come tutti quelli che nel mondo non hanno ancora il loro posto.

Maria Montessori (Martine Gilsoul (2022). Maria Montessori. Una vita per i bambini. Ed. Giunti, p. 105) – luglio 2022

L’amore scorre, trova le sue regole.

Alessandra Bazzocchi – luglio 2022

Ulla Wiggen – Iris XIX Lena 2021

Biennale di Venezia – luglio 2022

In classe cercando la presenza

14 giugno 2022

Su di Aysedeniz Gokcin

18 marzo 2022

La dolce resa ad un immensa incertezza.
La resa accetta tutto ciò che c’è perché ogni cosa è tutte le altre cose.

 

I buchi neri M87* e Sagittarius*

2020 e 2022

Il centro della galassia Virgo A (M87*) e il centro della nostra Via Lattea (Sgt*)

Ai Weiwei – Dropping a Han Dynasty Urn 1995

Vienna 8/05/2022

Mostra di Ai Weiwei “In search of Humanity” – Who determines what is precious? Is an object valuable only because it is survived a certain time?

Non crediate che chi cerca di consolarvi viva tranquillo tra le parole semplici e silenziose che a volte vi fanno bene. La sua vita è molto difficile e triste… Se così non fosse non sarebbe mai riuscito a trovare quelle parole.”

Rainer Maria Rilke (Lettera ad un giovane poeta (1980). Adelphi. p. 62) citato da Marsha Linehan nel libro Una vita degna di essere vissuta (2020). Raffello Cortina, p. 370. (Il testo che cito ha la traduzione presente nel libro della Linehan)

9/05/2022

Meditazione prima della lezione

Foto di Donato Pianese – 12/04/2022

Ci raccogliamo all’interno per contattare quella parte delicata di noi 
che poi possiamo offrire agli altri. Nel silenzio della meditazione,
sentendo la presenza degli altri intorno a noi che ci sostiene,
possiamo scoprire di avere bisogno di bellezza, di pace, di grazia.

Eurythmics – Here comes the rain again (1983)

07/04/2022

Dhammapada – Arahantavagga

Traduzione e recitazione di Giuliano Giustarini – 1 aprile 2022

gāthā 92

yesaṃ sannicayo natthi ye pariññātabhojanā |

suññato animitto ca vimokkho yesaṃ gocaro |

ākāse va sakuntānaṃ gati tesaṃ durannayā ||

In loro non c’è accumulo. Di coloro che conoscono la misura nel cibo,

la cui sfera è il vuoto, il senza-segno, l’affrancamento,

di questi è difficile scorgere la direzione, come quella degli uccelli nel cielo.

gāthā 93

yassāsavā parikkhīṇā āhāre ca anissito |

suññato animitto ca vimokkho yassa gocaro |

ākāse va sakuntānaṃ padaṃ tassa durannayaṃ ||

Di colui che ha distrutto gli intossicanti ed è indipendente

la cui sfera è il vuoto, il senza-segno, l’affrancamento,

di lui è difficile scorgere traccia, come quella degli uccelli nel cielo.

No, non si approda da nessuna parte,
non c’è quiete,
filosofare (che non è occuparsi di filosofia)
è una roba tipo prendere se stessi sulle spalle
e muoversi via da tutto ciò in cui si può
trovare riposo.

Fabio Polidori –  10/03/2022

Da Santacittarama

Carla Ciatto – 12/03/2022