Corso su Mindfulness Contemporanea Buddhista

Con Mindfulness Contemporanea Buddhista (Contemporary Buddhist Mindfulness) indico un contesto di pratica meditativa che fa esplicitamente riferimento alle antiche origini buddhiste e agli aspetti etici e conoscitivi presenti nell’impianto concettuale del buddhismo e che allo stesso tempo è consapevole dell’esperienza compiuta dalla psicologia occidentale, soprattutto cognitiva, che ha integrato in vari modi la pratica meditativa e la psicoterapia e dei risultati della ricerca neuro-psicologica tesa a comprendere, da un punto di vista fisiologico e biologico, gli effetti della pratica meditativa sugli individui che la praticano.

La scelta della denominazione che ho utilizzato deriva dal desiderio di conciliare la Mindfulness Contemporanea e la Mindfulness Buddhista o Tradizionale (Monteiro et al., 2015). La Mindfulness Contemporanea si riferisce ad un contesto laico tipicamente occidentale che ha impiegato la pratica meditativa in ambito clinico per trattare disturbi psichici e in ambiti non clinici per alleviare disagi psicologici, in sintesi in tale contesto si mira principalmente al benessere e al potenziamento della performance individuale, si tace spesso l’origini buddhista della pratica meditativa e si utilizzano i risultati della ricerca svolta nel campo della neuro-psicologia per accreditare la pratica presso un pubblico non sempre alla ricerca di uno sviluppo spirituale. La Mindfulness Buddhista si riferisce ad un contesto religioso per lo più presente in monasteri o luoghi di ritiro e mira alla liberazione dalla sofferenza di tutti gli essere non senza talvolta impegnarsi in organizzazioni che mirano ad alleviare la sofferenza dovuta a cause sociali ed economiche e a promuovere la sostenibilità per l’ambiente.

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La Mindfulness è una facoltà della mente che si allena con la pratica meditativa.

La meditazione Mindfulness, istruita da antichi insegnamenti originati dall’esperienza di un uomo, il Buddha, vissuto 2500 anni fa, si è ampiamente diffusa in Occidente grazie ai benefici che la sua pratica può donare, quali maggiore serenità e sviluppo dell’auto-consapevolezza, della capacità di essere concentrati, della creatività nella risoluzione dei problemi.

Inizialmente concepita all’interno di un’ampia e complessa struttura concettuale tesa alla liberazione dalla sofferenza, nel diffondersi in Occidente in contesti laici ha spesso perduto la sua originaria ricchezza e potenza e si è caratterizzata come la cosiddetta “Mindfulness Contemporanea” per differenziarla dalla “Mindfulness buddhista” che fa esplicitamente riferimento alle origini buddhiste. Il significato dato alla Mindfulness Contemporanea è stato estrapolato da un ampio sistema concettuale e la sua pratica è stata ridotta ad una tecnica pseudo terapeutica. Con queste caratteristiche si è ampiamente diffusa in tanti diversi contesti quali, oltre quello clinico, il well-being, l’education e il management.

La pratica meditativa è un’esperienza intima che si rinnova giorno dopo giorno lungo un viaggio di sviluppo personale. Questo percorso può essere arricchito e reso efficace se orientato dalla conoscenza del sistema concettuale Buddhista nel quale la Mindfulness è stata originariamente concepita e dalla comparazione di tale sistema con la tradizione filosofica e scientifica occidentale. Sati è la parola pāli che è stata tradotta dagli studiosi orientalisti dell’800 con Mindfulness. Il suo significato originario, rintracciabile nei testi di riferimento delle varie tradizioni buddhiste, non è univoco ma composto da tanti aspetti spesso sfumati tra loro quali consapevolezza, attenzione, memoria. Questa molteplicità di significati ci lascia intuire la ricchezza potenzialmente contenuta nella Mindfulness. Questo corso intende accompagnare nell’esplorazione di questo ampio e ricco scenario concettuale con lo scopo di aggiungere efficacia e significato alla pratica, migliorando il modo di stare con se stessi e con la vita intorno.

Struttura del corso

Il corso è annuale ma è composto da diversi moduli in modo da consentire anche la frequenza a singoli moduli a scelta:

M1 – La storia della nascita e della diffusione della Mindfulness Contemporanea in Occidente (4 incontri)

M2 – Le Quattro Nobili Verità (4 incontri)

M3 – La Mindfulness nel Nobile Ottuplice Sentiero (8 incontri)

M4 – La pratica meditativa Mindfulness istruita dall’Ānāpānasati Sutta e dal Satipaṭṭhāna Sutta (6 incontri)

M5 – I concetti buddhisti di Karma e principio di causalità, vuoto e non-sé, l’equilibrio come via di mezzo, fenomenologia del tempo tra presente e memoria (4 incontri)

Ogni incontro prevede una lezione teorica da 60′

Contenuti

La storia della nascita e della diffusione della Mindfulness in Occidente (4 incontri)

In questo modulo, a partire dall’esperienza del Buddha, attraverseremo 2500 anni di storia fino ad arrivare in epoca recente allo sviluppo del “modernismo buddhista”, connotato da caratteristiche generate dall’incontro del buddhismo orientale composto da diverse tradizioni e lignaggi con la cultura occidentale connotata da elementi di metafisica, psicologia analitica, cristianesimo, nonché razionalismo illuminista, romanticismo e postmodernismo. In particolare vedremo come la Mindfulness sia una componente essenziale del buddhismo moderno.

Le quattro nobili verità (4 incontri)

Il Buddha diceva di se stesso di essere “colui che insegna la sofferenza e la fine della sofferenza”. I suoi insegnamenti indirizzati alla liberazione dalla sofferenza, furono da lui organizzati in uno schema concettuale di ampio respiro. Nel suo primo discorso rivolto a quelli che poi divennero suoi discepoli, enunciò le Quattro Nobili Verità che rappresentano la sintesi e il nucleo centrale dei suoi insegnamenti. In questo modulo esploreremo il significato di questi quattro enunciati mettendo in evidenza il ruolo della mindfulness in questa dottrina che con una similitudine può essere descritta come la diagnosi e cura di una malattia: sintomo, cause/diagnosi, prognosi, prescrizione/cura o, in una versione più generale, come quattro passi di un problem solving.

La Mindfulness nel Nobile Ottuplice Sentiero (8 incontri)

La quarta Nobile Verità consiste in un percorso che offre l’opportunità di realizzare la liberazione dalla sofferenza. Come ogni percorso è orientato a uno scopo, ma non consiste in una progressione di passi successivi, quanto piuttosto di un allenamento quotidiano che pervade tutti gli aspetti della vita illuminato da otto componenti, tra cui la Mindfulness, tutti interdipendenti tra loro. Il Sentiero e le componenti che lo definiscono sono nobili perché conducono allo scopo, se utilizzati nella vita quotidiana ci orientano nei comportamenti, nelle decisioni da prendere, nelle relazioni con gli altri. In questo modulo esamineremo tutti i componenti del Percorso con particolare attenzione alla Mindfulness e alle sue relazioni con tutti gli altri elementi.

La pratica meditativa Mindfulness istruita dall’Ānāpānasati Sutta e dal Satipaṭṭhāna Sutta (6 incontri)

Il Buddha ha fornito delle chiare indicazioni sulla pratica meditativa da lui sperimentata. La sua esperienza, connotata da una forte innovatività rispetto alle pratiche svolte dai suoi contemporanei, è stata descritta mirabilmente da lui stesso in questi due preziosi discorsi. Letteralmente possiamo tradurli in “discorso sui quattro fondamenti della consapevolezza” e “discorso sulla consapevolezza del respiro”. I quattro fondamenti della consapevolezza rappresentano l’insieme della nostra esperienza sensoriale e cognitiva: il corpo, le sensazioni fisiche, gli stati mentali e i prodotti mentali (pensieri, ricordi, immagini…). Il respiro è un’opportunità che abbiamo sempre a disposizione che diventa un punto di riferimento nell’esplorazione dei quattro fondamenti. Vedremo come la Mindfulness ha un ruolo centrale nel mettere in pratica gli insegnamenti contenuti nei due discorsi.

kI concetti buddhisti di Karma e principio di causalità, vuoto e non-sé, l’equilibrio come via di mezzo, fenomenologia del tempo tra presente e memoria (4 incontri)

Esiste una costellazione di concetti che forse abbiamo già incontrato nella nostra vita perché utilizzati spesso nella narrativa della nostra cultura occidentale. Concetti come “Karma”, “via di mezzo”, “non sé”, “qui e ora” sono di uso comune, lo dimostra la loro presenza nei post sui social. La nostra cultura di massa nell’appropriarsi di questi termini ha spesso peccato di riduzionismo e di superficialità. Ognuna di queste parole nasconde una grande profondità e vastità di significato se contestualizzati nel Buddhismo in cui sono stati concepiti e comparati con alcuni concetti della tradizione filosofica e scientifica occidentale. Allo scopo di arricchire la conoscenza e la pratica meditativa con questo modulo proponiamo di acquisire il significato profondo di tali concetti esplorando il loro uso nei testi Buddhisti e nei numerosi commentari presenti in letteratura.

Per partecipare

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